Ti sei mai chiesto perché aprire i social media ti dia quella scarica di piacere immediato? Perché non riesci a smettere di scorrere il feed o di guardare le stories anche quando sai che dovresti fare altro?
Bene, la risposta è nel nostro cervello. E indovina? Lo stesso meccanismo entra in gioco con l’uso di sostanze.
I social media e le droghe attivano il sistema di ricompensa del cervello, rilasciando dopamina, quel neurotrasmettitore che ci fa sentire bene per un attimo… E poi ci lascia con la voglia di averne ancora.
Esattamente come accade con una sostanza, il bisogno di ricercare quel momento di piacere diventa sempre più forte. Ma cosa succede quando questi due elementi si intrecciano?
Il Sistema di ricompensa: il motore delle dipendenze
Il nostro cervello è programmato per cercare piacere e ridurre il dolore. Quando interagiamo con i social media – una notifica, un like, un messaggio – il cervello rilascia dopamina.
Lo stesso accade quando consumiamo una sostanza. Ed è qui che scatta la trappola.
Studi scientifici hanno dimostrato che l’uso di social media può attivare i circuiti della dopamina in modo simile all’uso di droghe come la cocaina e le anfetamine1.
Più stimoli riceviamo, più il nostro cervello si abitua a questi picchi di dopamina e meno riesce a farne a meno.
Il risultato? Scrolliamo in modo compulsivo e cerchiamo sempre nuove fonti di gratificazione.
E per alcuni, il passo verso il consumo di sostanze per amplificare quella sensazione diventa breve.
Social media e normalizzazione delle droghe
Oggi i social non sono solo una vetrina per mostrare la nostra vita. Sono anche un potente strumento di influenza.
Pensa a quante volte hai visto contenuti che normalizzano l’uso di sostanze: video di festini, influencer che parlano apertamente di droga come fosse qualcosa di “cool”, meme che minimizzano gli effetti collaterali.
Secondo uno studio recente, l’uso dei social media ha il potere di influenzare i comportamenti e le opinioni degli utenti, anche riguardo al consumo di sostanze2.
Questo fenomeno è particolarmente preoccupante nelle giovani generazioni, che sono più vulnerabili a tali influenze.
Tutto questo crea un’illusione: sembra che “tutti lo facciano”, che sia normale, che non ci siano conseguenze reali.
E per chi già è fragile o insicuro, diventa facile cadere in questa narrazione e lasciarsi trascinare.
Gli effetti a lungo termine: più di un problema psicologico
Usare costantemente i social non è solo una questione di tempo spazzatura, cioè tempo sprecato.
Gli studi dimostrano che può alterare la struttura del nostro cervello, colpendo la capacità di gestire le emozioni e gli impulsi.
Una ricerca condotta nel 2019 ha evidenziato come l’uso eccessivo dei social media possa portare a una riduzione del volume della corteccia prefrontale, l’area del cervello coinvolta nel controllo delle emozioni e nell’autoregolazione3.
E cosa succede quando perdiamo il controllo sulle nostre emozioni? Cerchiamo una via di fuga.
E spesso quella via di fuga è l’uso di sostanze.
L’ansia, la depressione e il senso di inadeguatezza amplificati dai social media possono diventare un detonatore per chi cerca sollievo in droghe o alcol.
Come sottolineato da uno studio americano, esiste una forte correlazione tra l’uso eccessivo di social media e il rischio di sviluppare disturbi psicologici come ansia e depressione, che possono favorire l’abuso di sostanze4.
Le generazioni digitali: un’intera generazione a rischio
Chi è nato e cresciuto con internet e i social vive una realtà in cui la connessione è costante e la validazione sociale passa attraverso schermi e notifiche.
Questo crea un bisogno continuo di conferme, di apparire sempre al meglio, di essere “abbastanza”.
Uno studio pubblicato sempre su Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking nel 2019, ha evidenziato che i giovani, in particolare quelli tra i 18 e i 25 anni, sono più suscettibili agli effetti dei social media, con un aumento del rischio di sviluppare dipendenze comportamentali, incluse quelle da sostanze.
E quando ci si sente inadeguati, quando la pressione sociale diventa troppo forte, si cercano scappatoie. Per alcuni, è il rifugiarsi nei social stessi.
Per altri, è l’uso di sostanze per sentirsi più sicuri, più accettati, più “all’altezza”.
Come rompere il ciclo
Se questa dinamica ti suona familiare, sappi che non sei solo. E soprattutto, c’è una via d’uscita. Ma serve un cambiamento di prospettiva e di abitudini.
✅ Consapevolezza: Il primo passo è rendersi conto del problema. Inizia a notare quanto tempo passi sui social e come ti fanno sentire.
✅ Abitudini sane: Riduci l’uso dei social, soprattutto la sera. Prendi il controllo della tua routine e sostituisci lo scroll infinito con attività che ti fanno stare bene realmente.
✅ Ambiente positivo: Circondati di persone che ti supportano e che non ti spingono verso comportamenti autodistruttivi.
✅ Chiedi aiuto: Se senti che l’uso dei social o delle sostanze sta prendendo il sopravvento, non aspettare che la situazione peggiori. Ci sono persone e programmi che possono darti una mano.
Chiedere aiuto è il primo passo
Social media e sostanze sono due facce della stessa medaglia: entrambe giocano con i meccanismi del nostro cervello e possono diventare dipendenze subdole.
Il segreto è prendere consapevolezza, spezzare il ciclo e riprendere in mano la tua vita.
Il primo step, però, rimane lo spezzare il ciclo distruttivo con l’ausilio di un supporto adeguato.
Perché la vera libertà non è fare quello che vogliamo quando vogliamo.
È essere in controllo di noi stessi e delle nostre scelte.
E questa libertà è alla tua portata.
Redazione StandUp